Analisi & Attualità

FAO: vino, siti in Italia (Soave) e Iran riconosciuti Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale

ROMA, 3 DICEMBRE – Lusinghiero riconoscimento per i tradizionali sistemi di coltivazione dell’uva in Iran e i vitigni Soave in Italia: sono stati ufficialmente riconosciuti dalla FAO come Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (GIAHS), per il loro modo unico di produrre uva e prodotti a base di uva usando pratiche e conoscenze tradizionali preservando biodiversità ed ecosistemi. Fao
I siti sono stati designati durante una riunione del gruppo consultivo scientifico GIAHS a Roma secondo criteri di selezione che comprendono diversi fattori: sono di importanza globale; hanno valore di bene pubblico in termini di sostegno alla sicurezza alimentare, sussistenza, agro-biodiversità, sistemi di conoscenza, tecnologie adattate e cultura; hanno paesaggi eccezionali.
È la seconda volta che i siti in Italia e in Iran vengono aggiunti all’elenco dei sistemi del patrimonio agricolo globale. La rete del patrimonio agricolo globale della FAO comprende ora 54 straordinari paesaggi in 21 paesi in tutto il mondo.

Vigneti tradizionali Soave in Italia Fao

Le colline e terrazzamenti di Soave rappresentano uno dei sistemi agricoli meglio conservati di valore storico del Veneto. La produzione della vite e del vino nella zona di Soave risale all’epoca dell’impero romano. I vigneti nel loro stato attuale sono stati mantenuti da più di 3 mila famiglie per 200 anni. Questo sistema ha mantenuto i metodi tradizionali per la coltivazione dell’uva Garganega ed è riuscito a garantire una fonte di reddito sostenibile per l’intera catena di produzione: viticoltori, produttori di vino e imbottigliatori, anche durante i periodi più difficili.
Nonostante siano costituiti da piccoli o piccolissimi terreni, i vigneti hanno lasciato il segno nei mercati del vino altamente competitivi grazie al forte senso di cooperazione ed innovazione del consorzio di Soave. Le uve coltivate nel sistema vengono utilizzate per produrre uno dei più famosi vini italiani, il vino Soave.

La Valle di Jowzan in Iran Fao

Le uve e il sistema di produzione di uva a Jowzan ha una lunga storia. Gli agricoltori hanno reso possibile la coltivazione dell’uva in condizioni di freddo estremo grazie a tecniche uniche al mondo. Conoscenze e strumenti tradizionali consentono agli agricoltori di elaborare più di 40 diversi prodotti di uva su 130 diversi vitigni. Questo, insieme a una maggiore resa per ettaro, abilità uniche dei coltivatori, il giusto livello di zucchero – sono tutti fattori che rendono l’uva e l’uva passa della Valle Jowzan diversa da altre parti del paese e le più vendute tra i consumatori.
Nel corso degli anni, il sistema ha migliorato significativamente gli standard di vita delle persone, ma ha anche dato un impulso allo sviluppo turistico e offerto una opportunità unica per rilanciare l’economia rurale.

Chi è Claudio Graziano, il generale italiano al vertice del Comitato militare dell’Unione Europea

Da martedì scorso, da quando cioè ha preso servizio a Bruxelles, c’è un italiano al vertice del Comitato militare dell’Unione Europea, il massimo organismo militare composto dai capi di stato maggiore della Difesa dei paesi membri. È il generale Claudio Graziano. Eletto un anno fa, subentra al generale greco Mikhail Kostarakos. Nella corsa al prestigioso incarico, l’alto ufficiale italiano ha superato sia il candidato francese sia quello tedesco. Tanto da risultare il più votato dai 27 capi di Stato Maggiore degli Stati membri.

Un italiano che lavorerà fianco a fianco con un’altra italiana. Il presidente del Comitato militare è infatti consulente militare dell’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione. Il ruolo di ministro degli Esteri europeo è attualmente ricoperto dalla connazionale Federica Mogherini, che resterà in carica fino al termine del mandato della commissione Juncker, ovvero fino al 31 ottobre 2019.

Nella nuova veste Graziano ha anche il compito di presentare i pareri e le decisioni di natura militare assunte dal Comitato militare presso quello Politico e di sicurezza (Psc), nonché di fornire direttive e linee guida al Direttore generale dello European Union Military Staff (Eums).

Nella nuova veste Graziano ha anche il compito di presentare i pareri e le decisioni di natura militare assunte dal Comitato militare presso quello Politico e di sicurezza (Psc), nonché di fornire direttive e linee guida al Direttore generale dello European Union Military Staff (Eums).

Tra le sfide che attendono il generale italiano, da una parte il rafforzamento della dimensione di difesa e sicurezza del continente, nell’ambito della Pesco (Cooperazione strutturata e permanente); dall’altra il rilancio della cooperazione tra Nato e Unione europea, soprattutto sul piano della sicurezza e della lotta al terrorismo. Per quanto riguarda la Pesco, che nasce dall’intento di francesi e tedeschi di tutelare il mercato della difesa europeo, il Consiglio europeo ha approvato i primi 17 progetti di collaborazione, che vanno dal controllo sui mari alla lotta contro gli attacchi cibernetici. L’Italia partecipa a 15 di questi progetti.

Sotto il secondo aspetto, gli Usa guardano con sospetto alle iniziative promosse di recente dall’Unione europea nel campo della difesa. Il timore a Washington è duplice: che queste misure vadano a indebolire la Nato. E che questa cooperazione rafforzata vada di fatto a togliere spazio ai giganti dell’industria bellica Usa nel mercato europeo. L’Italia peraltro si trova in una posizione particolare: il rapporto con gli Stati Uniti è particolarmente stretto, come dimostra la recente decisione di esentare per sei mesi l’Italia dalla sanzioni sull’acquisto del petrolio iraniano. E Graziano, per quanto chiamato a ricoprire un ruolo a vocazione europea, è un italiano.

Torinese, 65 anni, nel dicembre del 2014 Graziano è stato designato Capo di Stato Maggiore della Difesa, e ha assunto il comando delle Forze Armate italiane dal 28 febbraio 2015 fino a lunedì scorso, quando ha lasciato Roma per Bruxelles.

Catania, prepararsi a una carriera internazionale: convegno a Scienze politiche

Quali lavori in un mondo sempre più globalizzato? Come prepararsi ad una carriera internazionale? Quali sono i profili maggiormente richiesti dalle Organizzazioni che lavorano nelle emergenze umanitarie e nella cooperazione allo sviluppo? Come prepararsi al concorso diplomatico e ai concorsi delle istituzioni europee?

Domani, martedì 6 novembre, si cercherà di dare risposte a queste domande nel corso della X edizione del convegno dal titolo “Carriere e opportunità internazionali: dal locale al sopranazionale”, che si terrà a partire dalle 9 nell’aula magna del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania.

Si tratta di una giornata di orientamento promossa da Italian Diplomatic Academy, ente di alta formazione affiliato al Dipartimento di Pubblica informazione (Dpi) delle Nazioni Unite e indirizzata in primis agli studenti universitari e alle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado, che offrirà ai partecipanti l’occasione unica di confrontarsi direttamente con funzionari del Ministero dell’Istruzione, dell’Onu, dell’Università, della Regione e di Organizzazioni Non Governative.

Il tema delle opportunità internazionali e di come accedervi è centrale per quanto riguarda il mondo del lavoro, costituendo da sempre l’obiettivo di studenti e professionisti. Vi è però spesso confusione sulle possibilità che si prospettano a chi decide di intraprendere questo percorso. Lo scopo del convegno è dunque quello di fare chiarezza e di incoraggiare coloro i quali decidono di avvicinarsi a questo tipo di carriere e di fornire gli strumenti e le conoscenze utili per affrontare un mercato del lavoro, specialmente quello internazionale, in continua evoluzione.

Ad aprire i lavori saranno il sindaco di Catania Salvo Pogliese, il dirigente dell’Ufficio Regionale del Miur Emilio Grasso, il responsabile Comunicazione e Pubblica Informazione Unhcr Sicilia Marco Rotunno, e la dott.ssa Eleonora Selmi di Medici Senza Frontiere. Presenzierà inoltre il dott. Cristiano Maria Di Carlo, direttore Center For Global Affairs e consigliere di direzione di Italian Diplomatic Academy. Modererà la dott.ssa Tania Albertini, responsabile Programmazione e Relazioni istituzionali di Italian Diplomatic Academy.

 

“Leadership Effectiveness in Context of Diplomacy and Sustainable Development” New York

Siamo lieti informarVi che nelle giornate 26-27 luglio, Italian Diplomatic Academy ha organizzato la conferenza dal titolo: “Leadership Effectiveness in Context of Diplomacy and Sustainable Development”.

L’evento si è tenuto presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, alla presenza di oltre 150 partecipanti provenienti da istituzioni e università da tutto il mondo. Le giornate sono state presiedute da illustri personalità, ambasciatori presso l’ONU e funzionari delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti una migliore comprensione in merito al sistema delle Nazioni Unite, agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l’Agenda 2030, fornendo al contempo competenze in materia di public speaking, negoziazione efficace e leadership.

Ringraziamo, pertanto, tali istituzioni per il supporto fornitoci e tutti i presenti per la buona riuscita dell’iniziativa.

International Day of Rural Women (unwomen.org)

Rural women make up a quarter of the world’s population. They grow much of our food, strengthen economies and build climate resilience.

UN Women statement

On the International Day of Rural Women, UN Women calls upon the international community to work with rural women and girls everywhere and to invest in the sustainable infrastructure, services and social protection that can revolutionize their livelihoods, well-being and resilience.

From championing access to clean water in Kyrgyzstan to boosting sustainable agriculture in Ethiopia, rural women are mobilizing to support one another, and their contributions are vital for both rural communities and urban societies.

Yet, on almost every measure of development, because of gender inequalities and discrimination, they fare worse than rural men or urban women.

On 15th October, the United Nations commemorates the International Day of Rural Women, under the theme, “Sustainable infrastructure, services and social protection for gender equality and the empowerment of rural women and girls”, closely followed by World Food Day (16th October) and International Day for the Eradication of Poverty (17th October).

This year, we are calling for better public services, including health care, education, childcare and shelters, on which millions of rural women depend; and laws, policies and budgets to improve their livelihoods and well-being. We stand in solidarity with rural women and their organizations everywhere as they seek to influence the decisions that shape their lives.

Giornata internazionale: per porre fine all’impunità sui crimini contro i giornalisti, per il diritto di informare e di essere informati

2 novembre 2018 – Alcuni giorni fa Guy Berger, Direttore della divisione Libertà di Espressione dell’UNESCO, ha presentato il piano d’azione nazionale e internazionale per la lotta ai crimini contro i giornalisti e all’impunità durante la Conferenza indetta da Ossigeno per l’Informazione presso il Senato della Repubblica Italiana.

Questa importante iniziativa si inquadra nelle celebrazioni della Giornata Internazionale per mettere fine all’impunità sui crimini contro i giornalisti del 2 novembre.

Dal 2006 al 2017, secondo i dati UNESCO, 1010 giornalisti sono stati uccisi. Nel 2017 sono stati 80 i professionisti dell’informazione che hanno perso la vita. Questi dati non includono, però reati quali tortura, rapimento, detenzione arbitraria, intimidazione e molestia. Rispetto agli anni precedenti, il fenomeno mostra aspetti preoccupanti. Sebbene la maggior parte dei giornalisti uccisi siano di genere maschile, sono in aumento i crimini nei confronti delle donne. Le donne sono più frequentemente vittime di abusi e molestie, soprattutto attraverso le piattaforme online. Un altro aspetto da sottolineare è che nel 2017 il 55% degli assassinii è stato compiuto fuori dalle zone di guerra. Questo dato può essere comparato con un nuovo trend globale: i temi considerati “caldi” sono ad oggi quelli che riguardano la corruzione, il traffico di esseri umani e l’illecito politico. Infine, il 31% degli omicidi è avvenuto nei paesi  stati arabi, con tre casi in Europa.

 

Nonostante il numero di omicidi sia diminuito rispetto al 2016, il tasso di impunità risulta più alto, con l’11% di casi risolti nel 2016 e l’8% nel 2017. In media, in nove casi su dieci il crimine rimane impunito, generando, così, una spirale di illegalità che nuoce agli individui e alla collettività. Infatti, l’impunità non solo giova ai colpevoli, ma infonde nell’intera società la paura che le persone ordinarie possano correre rischi nell’esercizio delle libertà fondamentali. In aggiunta, si genera la perdita di fiducia nel sistema giudiziario e si lede il diritto di accedere a un’informazione libera, indipendente e pluralistica.

La lotta contro l’impunità per questi crimini non può essere separata dalla difesa della libertà di opinione, di espressione, di stampa e di accesso all’informazione. In assenza di queste libertà, è impossibile sviluppare una cittadinanza attiva, informata e impegnata e le basi stesse della cultura democratica vengono meno.

Dal 2013, anno di istituzione della Giornata internazionale, le Nazioni Unite hanno approvato più di 10 risoluzioni in merito, emblema di quanto il problema sia ancora presente e pressante a livello internazionale e nazionale. Un importante avanzamento è stato compiuto attraverso la stesura e approvazione del Piano di azione sulla sicurezza dei giornalisti e il problema dell’impunità del 2012 per prevenire, contrastare e monitorare i crimini contro i giornalisti. Si legge nel Piano “la sicurezza dei giornalisti e la lotta contro l’impunità richiedono meccanismi di prevenzione e azioni che affrontino le cause profonde della violenza e dell’impunità”. A questo proposito, l’approccio al problema proposto dall’UNESCO e discusso da Guy Berger nell’incontro che si è tenuto a Roma “Giornalisti minacciati, colpevoli impuniti” riconosce tre azioni (tre P) come capisaldi nella lotta all’impunità: prevenire, proteggere e perseguire. Guy Berger ha aggiunto che quest’anno alle 3 P l’UNESCO ne ha aggiunta una terza “Potere delle Persone”.

Berger ha aggiunto: “Una società che non effettua monitoraggio non comprende l’importanza dei reati contro i giornalisti e si priva dei mezzi per poterli combattere. Per questo secondo noi il monitoraggio è fondamentale”. Durante la conferenza che ha dato l’avvio alle celebrazioni della Giornata internazionale, giornalisti, politici e figure istituzionali si sono confrontati sulla situazione italiana in merito a libertà e sicurezza dei giornalisti. L’associazione Ossigeno per l’Informazione ha presentato in questa sede i suo dati rispetto all’Italia, che vengono riportati di seguito:

  • nel periodo 2006-2018 sono stati 3721 i giornalisti e blogger italiani attaccati;
  • nel periodo 2011-2018 sono stati 3122 gli attacchi ai giornalisti, di cui la percentuale di impunità è pari al 98,3%;
  • da ottobre 2017 a ottobre 2018 si sono registrati 316 nuovi attacchi con 31 casi di punizione degli aggressori per questi e altri attacchi. In questo periodo, l’impunità tendenziale è risultata del 90,1%.

Attraverso l’hashtag #truthneverdies l’UNESCO incoraggia i governi e i cittadini a continuare i progetti per i quali i giornalisti hanno sacrificato la vita. Si tratta anche di un monito agli aggressori per comunicare che alla fine si arriverà alla verità.

L’evento principale della Giornata si terrà il 2 novembre a Beirut (Libano) e sarà dedicato al rafforzamento della cooperazione a livello regionale per fermare gli attacchi contro i giornalisti e l’impunità nel mondo arabo.Per seguire gli eventi che si tengono in vari paesi del mondo, cliccare qui.

Per leggere il messaggio completo del Direttore Generale di Unesco, Audrey Azoulay, cliccare qui.

Di seguito potete trovare il video messaggio del Segretario Generale António Guterres in occasione della Giornata.

Video Segretario Generale: https://www.youtube.com/watch?v=EyqcjuxJkhk